Il primo vero materiale plastico è stato inventato a metà del 19° secolo e da allora, grazie al loro illimitato potenziale innovativo, le materie plastiche non hanno smesso di evolvere per offrire soluzioni sostenibili alle nostre esigenze in rapida evoluzione.
Come abbiamo visto nello scorso articolo, il settore delle plastiche comprende materiali efficienti che ci permettono di avere accesso ad acqua pulita, a sistemi fognari, a cibo sicuro, a case ad alta efficienza energetica, a trasporti ecologici, a energie rinnovabili, alla sanità e a molto altro ancora.
Le materie plastiche continueranno quindi a plasmare il nostro presente e il nostro futuro, ma soltanto quando avremo superato le sfide globali legate al loro impatto negativo dovuto alla dispersione nell’ambiente, solo allora saremo in grado di raggiungere il pieno potenziale di questi materiali.
Per questo motivo è necessario creare una catena di valore della plastica, che ha inizio con il corretto riciclo dei rifiuti e sfocia nell’economia circolare, in grado di continuare a fornire benefici per la società e, allo stesso tempo, di impattare positivamente sull’ambiente.
Il riciclo dei rifiuti di plastica in Europa
Oggi, il 60% dei prodotti e dei componenti in plastica ha una fase di utilizzo compresa tra 1 e 50 anni, o anche più.
Questo lasso di tempo determina quando potenzialmente diventeranno rifiuti.
Ecco perché, in un solo anno, la quantità di rifiuti di plastica raccolti non corrisponde alla quantità di produzione o consumo.
In Europa, nel 2018 sono state raccolte 29,1 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. Di questa quantità, il 32,5% è stato riciclato, il 42,6% è finito all’inceneritore e il 24,9% è finito in discarica.
Fonte: Conversio Market & Strategy GmbH
Dal 2006 al 2018, la quantità di materie plastiche destinate alla discarica è diminuita del 44%, quella destinata agli inceneritori è aumentata del 77%, mentre quella destinata al riciclo è aumentata del 100%.
L’Europa ha adottato l’obiettivo di zero rifiuti condotti in discarica per materiali riciclabili come la plastica entro il 2030. Questa scelta porterà i Paesi dell’Unione Europea a sviluppare e a sostenere maggiormente l’economia circolare.
Il riciclo dei rifiuti di plastica in FITT
Il legame tra FITT e il riciclo dei rifiuti plastici segue tre direttrici diverse.
- Ogni anno FITT recupera circa 3.000 tonnellate di scarti di PVC di propria produzione attraverso macinatori e processi di micronizzazione presenti all’interno degli stabilimenti. Lo scarto diventa così una nuova risorsa da immettere nel ciclo produttivo, in grado di generare ulteriore valore.
- Annualmente, FITT impiega circa 5.000 tonnellate di granulo di PVC rigenerato proveniente da scarti di altri mercati, come l’automotive e l’edilizia.
- Infine, FITT ha scelto di impiegare nella strategia di sviluppo di nuovi prodotti, materiali che presentano già filiere post-consumo attive, come il polipropilene.